Cantine con centinaia di anni di storia che competono con realtà giovanissime e piene di intraprendenza: in ogni salone e in ogni evento si ripropone la sfida tra passato e futuro dell’enologia.
Con questo scenario in mente sono andata a Live Wine – Salone del vino artigianale, il luogo dove le realtà più giovani (quelle che chiamo “le startup del vino”) interpretano la tradizione per scrivere il futuro del settore.
Sono in compagnia di amici sommelier AIS liguri e toscani e quindi per campanilismo iniziamo il nostro giro di degustazioni da queste due regioni.
Partiamo dalla Liguria di levante e proviamo un Vermentino di così poco impatto che mi fa ricordare perché il mio cuore batte per il Pigato. Ci spostiamo all’Isola del Giglio dove assaggiamo dei non filtrati di vigneto Altura, interessanti anche se complessi da affrontare: il derby si conclude 1-0 per la Toscana.
Il tempo è poco e quindi passiamo oltre: trovo la meraviglia con Valdibella, una cantina di Camporeale, in provincia di Palermo. La loro filosofia va oltre il vino bio (che producono) per un progetto di biodiversità che integri olio d’oliva, vite, melograni, fichi e mandorle in terreni vicino a laghi o piccoli boschi, per rendere l’intero ecosistema produttivo stabile e equilibrato.
Assaggio diversi dei loro vini ma la mia preferenza va al Ninfa 2015, un vino prodotto con uve 100% Cataratto, varietà autoctona.
Alla vista risulta brillante, di una giallo paglierino, abbastanza consistente, mentre al naso forti sentori fruttati e floreali: riconosco addirittura sentori di olivo. In bocca abbastanza caldo, abbastanza morbido, fresco e sapido.
Ne acquisto una bottiglia per quest’estate, da tenere per un aperitivo.
Nell’area Francia proviamo altri bianchi, ma come capita a volte in questi eventi, alla mescita non c’è il produttore ma un semplice commesso che ha davvero poco a cuore il prodotto: dopo coda di una decina di minuti ci viene servito un Sauternes senza alcun tipo di spiegazione, né un corretto ordine di degustazione. Passiamo amareggiati ad altro.
Tutt’altro spirito ci aspetta nell’area dei produttori spagnoli.
La passione la ritroviamo al banco di Vinos Ambiz, una cantina a poco più di 80 km da Madrid.
Assaggiamo tre vini biodinamici, non filtrati, nessuno dei quali ha più di un anno. Il produttore ci racconta l’ispirazione del suo metodo di vinificazione, ispirato agli antichi romani: ci racconta infatti che questa era la bevanda che, nel caso del primo vino, veniva servita agli schiavi come dissetante e tonico per sopportare le fatiche del lavoro. Una vera lezione di storia; non mi sento di dire che ne ordinerei una cassetta, ma sono bottiglie che un wine lover deve assolutamente provare.
In conclusione: una giornata divertente, con alcune scoperte interessanti nonostante i molti non filtrati, non così facili da affrontare.
Mi sarebbe piaciuto poi incontrare meno venditori e più produttori, capaci di portare sui banchi di degustazione il racconto del lavoro e della passione che mettono quotidianamente per rinnovare questo antichissimo mestiere.
Per informazioni:
Live Wine – salone internazionale del vino artigianale
www.livewine.it
Vigneto Altura
www.vignetoaltura.it
Valdibella
www.valdibella.com
Vinos Ambiz
vinosambiz.blogspot.it